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Diamo i numeri - 1/2 -


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Galliano Mazzon "Numeri" (1968) - ready-made-

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, MiBAC, è l'organo istituzionale che ha il compito di tutelare e valorizzare il nostro patrimonio culturale. E' un dato di fatto che il ministero ignori l'entità del patrimonio che è chiamato ad amministrare.

Navigando sul sito dell''Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, ICCD, l'organo ministeriale che ha il compito di gestire le schede per la costituzione di un Catalogo Generale, si scopre che il nostro il nostro patrimonio culturale ammonta a circa 5,5 mln di beni. Peccato però che il dato si riferisca al 2003 e che il progetto di organizzazione e gestione delle schede, il SIGEC, attualmente si sia arenato. Fonti ben informate assicurano che le schede di catalogo ricevute dalle soprintendenze territoriali giacciano accatastate per terra nei sotterranei dell'istituto.

Le sole a sapere (forse) l'ammontare del nostro patrimonio sono le soprintendenze territoriali, che però non riescono a comunicarlo alle varie direzioni centrali del MiBAC.

Malgrado tutti i milioni di euro sperperati, grazie anche a un'amministrazione poco efficiente, purtroppo siamo sprovvisti di un catalogo definitivo del nostro patrimonio artistico.

http://www.iccd.beniculturali.it/servizi/osservatorio.html



4 Responses to “Diamo i numeri - 1/2 -”

  1. Anonymous Anonimo 

    ciao e complimenti per il blog.
    quando si parla di bb.cc. le cifre, i numeri sono sempre sconfortanti.tagli, tagli ed ancora tagli questa è l'unica cosa che si fa ormai in Italia.
    Ma la cosa che trovo verramente orribile è che nessun partito di destra o di sinistra quando parla del proprio
    programma faccia un acceno alla conservazio0ne del nostro patrimonio.
    Perchè, mi chiedo, la cultura e la sua difesa non son mai tra gli obiettivi principali di un programma politico?
    Meglio quindi al tempo di Lorenzo il Magnifico,no?

  2. Anonymous Anonimo 

    Il SIGEC è solo uno degli utimi progetti fallimentari di catalogazione. Ci sarebbe da scrivere la storia di quelli passati.

  3. Anonymous Anonimo 

    Paquale grazie per i complimenti. Condivido ciò che scrivi. Negli ultimi anni si è parlato tanto di Beni Culturali, ma purtroppo nessuno ha fatto niente di concreto. E’ vero sono state promosse alcune riforme legislative, ma in ogni finanziaria sono stati solo tagliati fondi destinati alla cultura. Secondo l’ultimo numero del “Giornale dell’Arte” dal 2001 al 2005 la disponibilità finanziaria del MiBAC sulle spese totali dello Stato è passata dallo 0,61% allo 0,45%.
    Per quanto riguarda la tutela non si è fatto davvero nulla, solo interventi ordinari senza un progetto complessivo.
    E’ dura da ammettere, ma è una verità storica che ai tempi di Lorenzo il Magnifico o se vuoi di Papa Giulio II la cultura era considerata uno dei principali obiettivi della politica e del potere. Non è un caso che proprio in quell'arco di tempo l’Italia abbia raggiunto il più alto grado di sviluppo civile e culturale.

  4. Anonymous Anonimo 

    Caro Giuseppe,
    grazie,
    complimenti,
    molto interesante la navigazione a partire dal tuo blog.
    Buon Natale e buon lavoro.

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Profilo

  • Nome: Blogger Culturale
  • Stato: Italia
  • Ho visitato il mio primo sito culturale all'età di 8 anni insieme ai miei genitori. Era il Colosseo e ne rimasi affascinato. Da allora non ho mai smesso di visitare monumenti. Ad un certo punto della mia vita ho deciso di trasformare questa mia passione in un lavoro. Mi sono iscritto ad un corso di laurea in management dei beni culturali laureandomi con il massimo dei voti. Da più di un anno lavoro nel settore culturale collezionando successi e delusioni. Essendo a contatto con diversi operatori mi sono fatto un'idea precisa. La gestione dei beni culturali, salvo pochi casi, versa in una condizione disastrosa. La mancanza di risorse, gli sprechi assurdi, le carenze organizzative e la presenza di persone incompetenti fanno si che il nostro patrimonio sia spesso mal gestito e sfruttato. In questo blog vorrei parlare liberamente di tutte le cose che non condivido e che avrei voglia di cambiare. Spero un giorno di poter essere un buon amministratore e di contribuire alla valorizzazione del nostro patrimonio o, per dirla alla maniera di P. Daverio, della nostra eredità culturale.
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