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CALABRIA: IL PATRIMONIO AMBIENTALE SOTTO IL FUOCO DEI MAFIOTERRORISTI

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In questi giorni ettari di boschi calabresi bruciano per colpa dei MAFIOTERRORISTI.
Sono tutti incendi dolosi frutto di una strategia ben precisa: tutelare gli interessi economici della MAFIA che da ciò ne trae vantaggio economico. Più aree da pascolo; più soldi per i forestali calabresi, una vasta corporazione di fannulloni, parassiti, che dagli incendi trova sussistenza economica; più soldi per lo spegnimento degli incendi. E’ un business che calpesta e distrugge l’unica risorsa che potrebbe dare sviluppo alla Calabria: l’AMBIENTE.

Una coincidenza singolare: gli incendi sono scoppiati proprio nel momento in cui l’Assessorato all’Agricoltura, alla Caccia e alla Pesca della Regione Calabria ha pubblicato il seguente bando:

Affidamento del servizio di lavoro aereo per prevenzione ed estinzione incendi boschivi mediante l’impiego di n. 5 elicotteri da impegnarsi in attività di prevenzione, estinzione incendi boschivi, trasporto aereo e servizi di Protezione Civile nel territorio della Regione Calabria

Valore stimato, IVA esclusa: 2 567 000,00 EUR


Durata iniziale 12 mesi. Il contratto potrà essere esteso per altri due anni, (rettifica del 17/07).

E’ solo un caso, ma che dire, CHI ha appiccato il fuco, forse, ha fiutato l’affare.

Assessorato all'Agricoltura della Regione Calabria.


IL PARCO DI CAPO COLONNA IN STATO DI ABBANDONO

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Proteso sulle azzurre acque dello Ionio e parte integrante della Riserva Marina Protetta di Isola Capo Rizzuto (KR), il Promontorio Lacinio un tempo meta di numerosi pellegrini e devoti alla Dea che qui si venerava nel più grande santuario della Magna Grecia, e oggi sede di un importante Parco Archeologico, accoglie i turisti che vi si recano per osservare le vestigia del passato come landa deserta. Erbacce infestanti assalgono le passerelle che attraversano le aree archeologiche oramai nascoste dalle stesse e ricolme di immondizia e, pertanto, a forte rischio di incendio. La pannellistica versa, d'altro canto, in un grave stato di degrado: ovunque la ruggine ha la meglio sulle indicazioni oramai fantasma. Anche la recinzione in legno che fiancheggia l'accesso al Parco e al mare è per lunghi tratti divelta e abbandonata, vittima anch'essa dell'incuria delle autorità competenti. Analogamente, il "Bosco sacro", ricco di vegetazione, in cui il turista poteva trovare riposo all'ombra dei magnifici ulivi, è ora una vera e propria discarica a cielo aperto, dove bottiglie, cartacce e resti di pic-nic fanno da padrone. Ci si chiede: "perché tutto questo?"; "perché in questo momento la Provincia di Crotone, che da poco ha assunto la gestione del Parco, permette che ciò accada?" Forse ritiene più importante organizzare eventi e concerti di musica leggera nell'area di fronte al Faro, ignorando il patrimonio comune che giace abbandonato a pochi metri di distanza. Ci si appella direttamente alla sensibilità del Ministro perché intervenga a porre fine ad uno stato di abbandono inaccettabile e vergognoso. Urge mobilitarsi per frenare questo scempio, affinché il più grande dei santuari della Magna Grecia ritorni allo splendore che da sempre lo ha caratterizzato.


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  • Nome: Blogger Culturale
  • Stato: Italia
  • Ho visitato il mio primo sito culturale all'età di 8 anni insieme ai miei genitori. Era il Colosseo e ne rimasi affascinato. Da allora non ho mai smesso di visitare monumenti. Ad un certo punto della mia vita ho deciso di trasformare questa mia passione in un lavoro. Mi sono iscritto ad un corso di laurea in management dei beni culturali laureandomi con il massimo dei voti. Da più di un anno lavoro nel settore culturale collezionando successi e delusioni. Essendo a contatto con diversi operatori mi sono fatto un'idea precisa. La gestione dei beni culturali, salvo pochi casi, versa in una condizione disastrosa. La mancanza di risorse, gli sprechi assurdi, le carenze organizzative e la presenza di persone incompetenti fanno si che il nostro patrimonio sia spesso mal gestito e sfruttato. In questo blog vorrei parlare liberamente di tutte le cose che non condivido e che avrei voglia di cambiare. Spero un giorno di poter essere un buon amministratore e di contribuire alla valorizzazione del nostro patrimonio o, per dirla alla maniera di P. Daverio, della nostra eredità culturale.
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