Blog aggiornato settimanalmente. Per inserire un commento cliccare sul titolo del Post e se si preferisce si può lasciare il proprio indirizzo e-mail. La mia e-mail è: blogger.culturale@gmail.com



Il Louvre cede il suo MARCHIO


E-mail this post



Remember me (?)



All personal information that you provide here will be governed by the Privacy Policy of Blogger.com. More...



da un articolo di Repubblica pubblicato il 6 gennaio a cura di Alessandra Vitali




Abu Dhabi sta per acquistare il logo dalla Francia per 500 milioni di euro

Con opere e consulenti del museo aprirà un centro culturale nel Golfo Persico

Parigi pronta a cedere il "marchio Louvre"

ma esplode la rivolta: "L'arte non si vende"

La ex direttrice dei Musées de France: "E' la negazione del servizio culturale"

Jack Lang: "Dovremmo esserne fieri, basta con la fruizione per pochi privilegiati"


Parigi pronta a cedere il "marchio Louvre"

ma esplode la rivolta: "L'arte non si vende”

IL Louvre come McDonald's, Disneyland, l'Hard Rock Café. Un logo, un marchio, una certezza nella fruizione non di un McChicken o del Magic Kingdom Park o delle memorabilia del rock'n'roll ma di opere d'arte. Un'operazione, quella della vendita del "marchio Louvre", che porterebbe nelle casse della Francia centinaia di milioni di euro. Alla quale il governo di Parigi sta lavorando di concerto con le autorità di Abu Dhabi, perché l'emirato che si affaccia sul Golfo possa applicare il marchio Louvre a un centro culturale del Paese. E Oltralpe, com'era prevedibile, si anima il dibattito.

E' bastato l'annuncio di un accordo, sebbene ancora in nuce, per spaccare a metà le intelligenze francesi sull'opportunità, o lo scandalo, di aprire il "Louvre des sables" - come lo chiama l'edizione online di Libération - con il trasferimento, seppure in prestito, di alcune centinaia di pezzi, quadri, sculture, porcellane, mobili. A ciò si aggiunga che il museo parigino - che ormai conta otto milioni di visitatori l'anno - ha già firmato un accordo che prevede il prestito, a pagamento, delle proprie opere all'High Museum di Atlanta, negli Stati Uniti.

Le notizie sul contratto di cessione del marchio sono ancora indiscrezioni, ma Libération parla di circa 500 milioni di euro che l'emirato sarebbe disposto a pagare per ottenere non solo l'uso del marchio Louvre, ma anche i prestiti delle opere, le expertise per la formazione del personale e tutto quel che occorre per lanciare un nuovo strumento culturale a livello internazionale.

A sollevare lo stendardo della rivolta è stata Francoise Cachin, ex direttrice dei Musées de France, la struttura di gestione dei musei nazionali. Con un articolo su Le Monde, dall'inequivocabile titolo "Les musées ne sont pas à vendre", ha lanciato una petizione, sul sito Latribunedelart, per "mantenere l'integrità delle collezioni dei musei francesi", alla quale hanno aderito sovrintendenti di musei, storici dell'arte e archeologi.

"E' la negazione stessa della funzione del servizio culturale - scrive Cachin - cedere il marchio Louvre a un museo, realizzato in una località turistica e balneare, in un Paese di 70mila abitanti". Una forma di "business-spettacolo", sull'esempio "disastroso del Guggenheim di New York, ormai una catena da Venezia a Las Vegas".

Fra i motivi di contestazione, Cachin sottolinea i "fini diplomatici" dell'operazione, con riferimento al fatto che Abu Dhabi è un importante socio commerciale della Francia, nel quale il Paese ha esportato, nei primi 10 mesi del 2006, in particolare nel settore aerospaziale, per 2.757 milioni di euro.

Meno intransigenti gli interventi su Libération. L'ex ministro della Cultura, Jack Lang, difende l'operazione e sostiene che "dovremmo essere fieri della presenza internazionale del Louvre, un riconoscimento del nostro savoir faire, un segno di continuità della nostra cultura". E critica "quella minoranza che pratica l'appropriazione culturale e morale e che vorrebbe riservare la fruizione delle opere d'arte a una ristretta cerchia di privilegiati".

Anche Le Figaro si schiera con l'iniziativa e ricorda che nel 1963 l'allora ministro della cultura, Andrè Malraux, aveva dato in prestito agli Stati Uniti proprio una delle icone del Louvre, la Gioconda, e che l'ex presidente Francois Mitterrand aveva inviato nel 1993, al governo della Corea del Sud, un manoscritto reale coreano appartenente alla Biblioteca nazionale francese (suscitando le proteste dei conservatori di quella istituzione).

L'attuale direttrice dei Musei di Francia, Francine Mariani-Ducray, riafferma "il principio assoluto di inalienabilità delle collezioni pubbliche" e garantisce "la qualità e la correttezza" dell'operazione: non comporterà alcuna conseguenza dannosa per il Louvre, si baserà essenzialmente su consulenze e sul prestito di alcune opere, cosa che - taglia corto - "avviene abitualmente fra tutti i musei del mondo".


0 Responses to “Il Louvre cede il suo MARCHIO”

Leave a Reply

      Convert to boldConvert to italicConvert to link

 


Profilo

  • Nome: Blogger Culturale
  • Stato: Italia
  • Ho visitato il mio primo sito culturale all'età di 8 anni insieme ai miei genitori. Era il Colosseo e ne rimasi affascinato. Da allora non ho mai smesso di visitare monumenti. Ad un certo punto della mia vita ho deciso di trasformare questa mia passione in un lavoro. Mi sono iscritto ad un corso di laurea in management dei beni culturali laureandomi con il massimo dei voti. Da più di un anno lavoro nel settore culturale collezionando successi e delusioni. Essendo a contatto con diversi operatori mi sono fatto un'idea precisa. La gestione dei beni culturali, salvo pochi casi, versa in una condizione disastrosa. La mancanza di risorse, gli sprechi assurdi, le carenze organizzative e la presenza di persone incompetenti fanno si che il nostro patrimonio sia spesso mal gestito e sfruttato. In questo blog vorrei parlare liberamente di tutte le cose che non condivido e che avrei voglia di cambiare. Spero un giorno di poter essere un buon amministratore e di contribuire alla valorizzazione del nostro patrimonio o, per dirla alla maniera di P. Daverio, della nostra eredità culturale.
  • My profile

Previous posts

Archives

Links


ATOM 0.3


Top 100 Italia di BlogItalia.it e Technorati