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Per Leo


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Leo scrive:
Beh, prima di dare un giudizio sui progetti (comitati e non), io mi accerterei delle intenzioni dei singoli interventi. E' semplice dire bene culturale = chiesa, castello, il bel dipinto chiuso nel museo. Più difficile è identificare come bene culturale le nostre tradizioni, le manifestazioni popolari, e tutto ciò che vi ruota attorno. In particolare mi ha colpito l'esempio del viaggio dei Magi: la cavalcata dei Magi era un evento particolarmente caro ai Medici di Firenze tanto da aver lasciato segno in capolavori di Gentile da Fabriano, Benozzo Gozzoli, Botticelli. Con questo non voglio certo diminuire l'importanza dei problemi che affliggono la nostra Italia a cominciare dall'organizzazione delle Soprintendenze e della perdita quotidiana di "beni culturali"; volevo solo invitarti ad una riflessione più profonda e ad un giudizio meno frettoloso, valutando volta per volta i singoli casi.
Leonardo - Bari.

Risposta:
Non sono contrario né all’iniziativa in sé e nemmeno al finanziamento erogato. La celebrazione de “Il Viaggio dei Re Magi” sicuramente rappresenta un momento di riscoperta e di valorizzazione della nostra cultura e della nostra tradizione artistico-religiosa. Penso anche che la celebrazione del cannocchiale di Galileo Galilei, sia un evento positivo in quanto tale invenzione ha favorito molte scoperte scientifiche e un grande progresso sociale. Credo, però, che in una situazione di tagli drastici e progressivi di fondi destinati alla cultura, sia opportuno darsi delle priorità e usare al meglio i pochi fondi a disposizione. Non ne faccio una questione ideologica, né tanto meno politica, ma penso che in questa situazione sia opportuno effettuare un uso ottimale delle risorse economiche.


Invece di stanziare circa 7 mln di euro ai Comitati Celebrativi perché non si è compiuto un intervento preventivo nella Domus Area per evitare che questa crollasse?


2 Responses to “Per Leo”

  1. Anonymous Anonimo 

    Sono d'accordo su quanto dici, ma è proprio per questo che io ritengo prioritari anche simili interventi. Un progetto ben strutturato è capace di sensibilizzare i cittadini, il "pubblico", a questo tipo di problemi. Parlo così proprio perchè vivo in una realtà poco attenta ai problemi che affliggono i nostri beni culturali. Da noi chiesette rurali (anche se medievali) spariscono da un giorno all'altro per il volere dei nostri Comuni (è il caso di Sant'Aneta a Bitonto). Nel mio paese, Mola di Bari, il palazzo Roberti - Alberotanza, un bellissimo esempio di architettura napoletana del '700, si appresta a diventare mediante un project financing un albergo. C'è da sottolineare che si tratta di uno spazio pubblico riscattato dal Comune in decenni di sudato lavoro. Se ci fosse stata una cultura storica maggiore, una maggiore consapevolezza dei cittadini di fronte a questi problemi ci saremmo trovati di fronte ad una e vera e propria rivolta. Invece sai cosa succede? Moltissime persone appoggiano questa iniziativa, ti parlo di persone anche "istruite" e che in qualche maniera dovrebbero essere più esperte in questo campo. Credo che la prima forma di salvaguardia dei nostri beni culturali derivi proprio dalla cura e dall'attenzione dei cittadini verso dei "beni" (e non pesanti fardelli del passato) che devono sentire "propri" senza troppo demandare ad interventi "esterni" che spesso non arrivano mai.

  2. Anonymous Anonimo 

    Mi trovi d'accordo sulle cose che scrivi. Condivido la necessità di rendere più consapevoli i cittadini riguardo la propria identità e le proprie origini e ciò avviene con la tutela dei beni culturali e con la valorizzazione e il ricordo delle tradizioni. Continua a leggere il mio blog e se vuoi scrivere qualcosa rispetto alle situazioni che hai sopra denunciato fammelo sapere.
    Saluti

    Blogger Culturale

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Profilo

  • Nome: Blogger Culturale
  • Stato: Italia
  • Ho visitato il mio primo sito culturale all'età di 8 anni insieme ai miei genitori. Era il Colosseo e ne rimasi affascinato. Da allora non ho mai smesso di visitare monumenti. Ad un certo punto della mia vita ho deciso di trasformare questa mia passione in un lavoro. Mi sono iscritto ad un corso di laurea in management dei beni culturali laureandomi con il massimo dei voti. Da più di un anno lavoro nel settore culturale collezionando successi e delusioni. Essendo a contatto con diversi operatori mi sono fatto un'idea precisa. La gestione dei beni culturali, salvo pochi casi, versa in una condizione disastrosa. La mancanza di risorse, gli sprechi assurdi, le carenze organizzative e la presenza di persone incompetenti fanno si che il nostro patrimonio sia spesso mal gestito e sfruttato. In questo blog vorrei parlare liberamente di tutte le cose che non condivido e che avrei voglia di cambiare. Spero un giorno di poter essere un buon amministratore e di contribuire alla valorizzazione del nostro patrimonio o, per dirla alla maniera di P. Daverio, della nostra eredità culturale.
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