L’art 1 c. 2 del DECRETO 20 aprile 2006, n.239 recante Modifiche al regolamento di cui al decreto ministeriale 11 dicembre 1997, n. 507: «Norme per l'istituzione del biglietto d'ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi di antichita', parchi e giardini monumentali» pubblicato nella GU n. 172 del 26-7-2006 prevede:
“….1. E' autorizzato il libero ingresso agli istituti ed ai luoghi della cultura …...quando gli introiti derivanti dalla vendita dei titoli di legittimazione siano inferiori alle spese di riscossione, calcolate sulla base dei costi diretti ed indiretti sostenuti dal Ministero nell'anno precedente”
4 commenti alla norma appena presentata:
1) Se prima i siti culturali cosiddetti “minori” avevano introiti bassi e irrisori ora per legge hanno introiti NULLI
2) E se per effetto della gratuità i visitatori si incrementassero fino a far diventare conveniente la reintroduzione dei biglietti? E se per effetto dell’entrata a pagamento i visitatori diminuissero fino a far diventare sconveniente la reintroduzione dei biglietti? E se per effetto della gratuità i visitatori si incrementassero……
3) In tutti i musei e siti archeologici italiani, salvo nella Grotta Azzurra di Anacapri, gli introiti derivanti dalla vendita di biglietti non sono sufficienti a coprire i costi diretti ed indiretti sostenuti dal Ministero nell'anno precedente, in quello in corso e in quello futuro. Allora che si fa ? Si entra gratis dappertutto anche negli Uffizi o nel Colosseo?
4) Questo Decreto apre la strada (gioco di parole) alla chiusura dei musei considerati minori perché inefficienti dal punto di vista economico? È una scelta che può essere condivisibile o meno, però bisognerebbe avere il coraggio di affermarla chiaramente senza ricorrere a sotterfugi.