L’ICOM Italia, unita ad altre associazioni museali quali AMACI, AMEI, ANMLI, SIMBDEA, ha redatto la Carta Nazionale delle Professioni Museali, un documento in cui si cerca di identificare e dare dignità alle professionalità richieste nel settore museale.
Le aree coperte dalla carta sono 4:
Professioni: Conservatore, Registrar e Restauratore.
2) Servizi e Rapporti con il Pubblico.
Professioni: Responsabile dei Servizi Educativi, Responsabile
3) Amministrazione, Finanza, Gestione delle Relazioni Pubbliche.
Professioni:Responsabile Amministrativo e Finanziario, Responsabile della Segreteria, Responsabile per lo Sviluppo, Responsabile del sito Web, Responsabile dell’ufficio stampa.
Professioni: Responsabile delle Strutture e dell’Impiantistica, Responsabile della Sicurezza, Progettista degli allestimenti, Responsabile della rete informatica.
Tutte queste figure ruotano attorno al Direttore del Museo.
Tutto bene, salvo qualcosa che mi lascia perplesso, ossia per diventare Responsabile Amministrativo sono necessari almeno “due anni di lavoro nel settore muesale o affini”.
Si va all’estero?
Si lavora nei musei pubblici? Come?
Si lavora nei musei privati? Quali?
- Assunzione diretta a tempo determinato con contratto Co.co. pro
- Consulenze dirette
- Lavoro nei servizi aggiuntivi
In tutti i casi menzionati, oltre ad avere una buona dose di fortuna, spesso è necessaria una "spintarella" per facilitare le cose. Si sa, è costume italiano usare certi metodi.
Noi che lavoriamo nel settore dei beni culturali non possiamo che accogliere con favore tale iniziativa, augurandoci che questa contribuisca a rendere il mercato
Dati Generali
7.918 posti scoperti su 25.175 assegnati.
Al MiBAC manca il 31% del personale totale assegnato:
1/4 dei Custodi previsti;
30 Architetti (circa);
100 Archeologi (circa) su 500 previsti;
189 Archivisti (circa) su 959 previsti;
668 Addetti Amministrativi;
0 Manager;
17 Informatici (circa) su 57 previsti;
1 Statistico su 2 previsti;
1 Geologo su 6 previsti;
1 Fisico su 5 previsti;
3 Chimici su 12 previsti.
Dati Regionali:
Piemonte: 126 Custodi su 373;
Lombardia: 187 Custodi su 440; 19 Archivisti su 40 previsti;
Veneto: 106 Custodi su 397;
Liguria: 50 Custodi su 190;
Toscana: 39 Architetti su 64 previsti;
Lazio: 114 Archivisti su 164 previsti;
Abruzzo: 33 Architetti su 13 previsti (eccedenza), 45 Storici dell’Arte su 11 previsti (eccedenza);
Molise: 0 Storici dell’Arte; 67 Archivisti su 28 previsti (eccedenza);
Campania: 46 Archeologi su 72 previsti;
Puglia: 24 Archeologi su 40 previsti;
Basilicata 9 Archeologi su 17 previsti.
Ultimo concorso: metà degli anni 80.
Età media di un funzionario: 50 - 55 anni.
Comincia tutto nel 2004 quando l’ex Assessore per l’industria della Regione Sicilia, Marina Noè, in attuazione della legge regionale 3 luglio 2000, n. 14, autorizza la società americana Panther Resources a ricercare nell'area sud est dell'isola «idrocarburi liquidi e gassosi».
La concessione include un territorio di circa 746,37 kmq e 15 comuni distribuiti tra le province di Siracusa, Ragusa e Catania. Nella lista dei comuni si trova anche Noto, capitale dell'omonimo Val di Noto, celebre nel mondo per le bellezze naturali e per l'architettura barocca, inserita nel 2003, dall'Unesco, nella World Heritage List .
Tra le motivazioni addotte si legge: “Le città del Val di Noto rappresentano l'apice e la fioritura finale dell'arte barocca in Europa”.
Tutto ciò non basta per proteggere questo tesoro. Infatti, nel disciplinare di concessione, la Panther Oil e altre compagnie come la Edison, la Sarcis l’ Eni e la Anshutz, “...potranno costruire, esercire e mantenere un sistema, parziale o completo, di serbatoi e di condotte.
1- Primo anno: studi, ricerche.
2 - Secondo anno: studi, servizi trivellazione e attrezzature del primo pozzo.
3 - Terzo anno: (...) trivellazione e completamento terzo pozzo, prove complete pozzi.
4 - Quarto anno: trivellazione e completamento pozzi 4-9.
5 - Quinto anno: trivellazione e completamento pozzi 10-15.
6 - Sesto anno: trivellazione e completamento pozzi 16-21.
Un progetto talmente articolato da suscitare due domande:
1) Quali sono i punti esatti nei quali la Panther pensa di trivellare?
2) Quale documento può tutelare il territorio di Val di Noto qualora la Phanter decida di passare dal gas al petrolio e realizzare tutte le opere previste dal disciplinare?
Dal canto loro i responsabili della Phanter non sanno indicare i punti precisi dove scavare in quanto una definizione a priori è impossibile ed, essendo una ricerca, ci si dovrà regolare di volta in volta.
Dunque potrebbero scavare ovunque, anche sotto le belle chiese di San Sebastiano o di San Paolo.
La decisione della giunta regionale aveva suscitato molte polemiche e tante proteste da parte dei cittadini dei comuni interessati, organizzati in numerosi comitati, tanto da far sospendere temporaneamente le operazioni di ricerca e scavo.
Il 4 agosto 2005 in sede di consiglio regionale, in piena estate, l’emendamento dell’assessore al Turismo Fabio Granata che poteva bloccare definitivamente ogni tipo di attività della Panther e’ stato respinto.
Di fatti l’articolo 2 della legge, in cui si proteggeva la Val di Noto, è stato bocciato con 27 voti contrari e 26 favorevoli , risultato ben diverso dalla successiva approvazione della legge avvenuta qualche giorno dopo (solo 12 voti contrari su 47).
Intanto le trivellazioni della Phanter, che prima sembravano bloccate, continuano indisturbate. Ma i cittadini non ci stanno e si ribellano e si mobilitano contro questi atti che sanno tanto di sfruttamento di un territorio che ha ben altra vocazione.
Circa un anno e mezzo fa è nato un Comitato che si oppone alle trivellazione dando vita a diverse iniziative di sensibilizzazione e di lotta come la manifestazione del 5 novembre scorso che ha visto coinvolte numerose associazioni quali il WWF, Italia Nostra, Greenpeace ecc.
Il Comitato ha promosso una petizione che può essere sottoscritta direttamente on-line sul suo sito oppure si può scaricare il modulo e raccogliere le firme nel proprio comune o quartiere.
La Val di Noto ha già scelto il suo modello di sviluppo, uno sviluppo ecosostenibile, fondato su una agricoltura di qualità, sulla tutela dell’ ambiente e sulla promozione del turismo. Di idrocarburi non se ne vuole sentire più parlare.
PROTEGGIAMO IL NOSTRO PATRIMONIO CULTURALE.
SALVIAMO IL BAROCCO DEL VAL DI NOTO.
FIRMIAMO LA PETIZIONE CONTRO LE TRIVELLAZIONI PETROLIFERE
Link
Comitato contro le trivellazioni: http://www.comitatocontroletrivellazioni.tk/
PER FIMARE LA PETIZIONE:
1) ENTRARE NEL SITO CLICCANDO SUL LINK E POI SU: Continua Comitatocontroletrivellazioni
2) UNA VOLTA ENTRATI IN BASSO SINISTRA CLICCARE SU PETIZIONE
p.s se usate Mozzilla Firefox vale solo il punto 2