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Beni Culturali, un lavoro ancora su Carta.

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L’ICOM Italia, unita ad altre associazioni museali quali AMACI, AMEI, ANMLI, SIMBDEA, ha redatto la Carta Nazionale delle Professioni Museali, un documento in cui si cerca di identificare e dare dignità alle professionalità richieste nel settore museale.

Le aree coperte dalla carta sono 4:

1) Ricerca Cura e Gestione delle Collezioni.
Professioni: Conservatore, Registrar e Restauratore.

2) Servizi e Rapporti con il Pubblico.
Professioni: Responsabile dei Servizi Educativi, Responsabile del Centro di Documentazione, Responsabile della Biblioteca, Coordinatore dei servizi di accoglienza e custodia.

3) Amministrazione, Finanza, Gestione delle Relazioni Pubbliche.
Professioni:Responsabile Amministrativo e Finanziario, Responsabile della Segreteria, Responsabile per lo Sviluppo, Responsabile del sito Web, Responsabile dell’ufficio stampa.

4) Strutture e Sicurezza.
Professioni: Responsabile delle Strutture e dell’Impiantistica, Responsabile della Sicurezza, Progettista degli allestimenti, Responsabile della rete informatica.

Tutte queste figure ruotano attorno al Direttore del Museo.

Tutto bene, salvo qualcosa che mi lascia perplesso, ossia per diventare Responsabile Amministrativo sono necessari almeno “due anni di lavoro nel settore muesale o affini”.

Come si fa?
Si va all’estero?
Si lavora nei musei pubblici? Come?
Si lavora nei musei privati? Quali?

Poco importa se c’è qualche imperfezione. La Carta è una piattaforma da cui partire per rendere più fluido e competitivo il mondo del lavoro dei beni culturali.

Oggi se si vuole lavorare nei beni culturali la vie da seguire sono:

- Stage rigorosamente gratuiti
- Assunzione diretta a tempo determinato con contratto Co.co. pro
- Consulenze dirette
- Lavoro nei servizi aggiuntivi

In tutti i casi menzionati, oltre ad avere una buona dose di fortuna, spesso è necessaria una "spintarella" per facilitare le cose. Si sa, è costume italiano usare certi metodi.

Noi che lavoriamo nel settore dei beni culturali non possiamo che accogliere con favore tale iniziativa, augurandoci che questa contribuisca a rendere il mercato del lavoro più fluido e trasparente e volto a premiare le migliori professionalità.


http://www.icom-italia.org/











Dati Generali
7.918 posti scoperti su 25.175 assegnati.
Al MiBAC manca il 31% del personale totale assegnato:

1/4 dei Custodi previsti;
30 Architetti (circa);
100 Archeologi (circa) su 500 previsti;
189 Archivisti (circa) su 959 previsti;
668 Addetti Amministrativi;
0 Manager;
17 Informatici (circa) su 57 previsti;
1 Statistico su 2 previsti;
1 Geologo su 6 previsti;
1 Fisico su 5 previsti;
3 Chimici su 12 previsti.

Dati Regionali:
Piemonte: 126 Custodi su 373;
Lombardia: 187 Custodi su 440; 19 Archivisti su 40 previsti;
Veneto: 106 Custodi su 397;
Liguria: 50 Custodi su 190;
Toscana: 39 Architetti su 64 previsti;
Lazio: 114 Archivisti su 164 previsti;
Abruzzo: 33 Architetti su 13 previsti (eccedenza), 45 Storici dell’Arte su 11 previsti (eccedenza);
Molise: 0 Storici dell’Arte; 67 Archivisti su 28 previsti (eccedenza);
Campania: 46 Archeologi su 72 previsti;
Puglia: 24 Archeologi su 40 previsti;
Basilicata 9 Archeologi su 17 previsti.

Ultimo concorso: metà degli anni 80.
Età media di un funzionario: 50 - 55 anni.


SICILIA, VAL DI NOTO, SOTTO I GIACIMENTI CULTURALI I GIACIMENTI DI PETROLIO

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Comincia tutto nel 2004 quando l’ex Assessore per l’industria della Regione Sicilia, Marina Noè, in attuazione della legge regionale 3 luglio 2000, n. 14, autorizza la società americana Panther Resources a ricercare nell'area sud est dell'isola «idrocarburi liquidi e gassosi».

La concessione include un territorio di circa 746,37 kmq e 15 comuni distribuiti tra le province di Siracusa, Ragusa e Catania. Nella lista dei comuni si trova anche Noto, capitale dell'omonimo Val di Noto, celebre nel mondo per le bellezze naturali e per l'architettura barocca, inserita nel 2003, dall'Unesco, nella World Heritage List .

Tra le motivazioni addotte si legge: “Le città del Val di Noto rappresentano l'apice e la fioritura finale dell'arte barocca in Europa”.

Tutto ciò non basta per proteggere questo tesoro. Infatti, nel disciplinare di concessione, la Panther Oil e altre compagnie come la Edison, la Sarcis l’ Eni e la Anshutz, ...potranno costruire, esercire e mantenere un sistema, parziale o completo, di serbatoi e di condotte.

La Phanter, con investimenti di 40 mln di euro, in un massiccio piano di lavori articolato sui sei anni previsti dalla concessione, può effettuare nel:
1- Primo anno: studi, ricerche.
2 - Secondo anno: studi, servizi trivellazione e attrezzature del primo pozzo.
3 - Terzo anno: (...) trivellazione e completamento terzo pozzo, prove complete pozzi.
4 - Quarto anno: trivellazione e completamento pozzi 4-9.
5 - Quinto anno: trivellazione e completamento pozzi 10-15.
6 - Sesto anno: trivellazione e completamento pozzi 16-21.

Un progetto talmente articolato da suscitare due domande:

1) Quali sono i punti esatti nei quali la Panther pensa di trivellare?

2) Quale documento può tutelare il territorio di Val di Noto qualora la Phanter decida di passare dal gas al petrolio e realizzare tutte le opere previste dal disciplinare?

Dal canto loro i responsabili della Phanter non sanno indicare i punti precisi dove scavare in quanto una definizione a priori è impossibile ed, essendo una ricerca, ci si dovrà regolare di volta in volta.

Dunque potrebbero scavare ovunque, anche sotto le belle chiese di San Sebastiano o di San Paolo.

La decisione della giunta regionale aveva suscitato molte polemiche e tante proteste da parte dei cittadini dei comuni interessati, organizzati in numerosi comitati, tanto da far sospendere temporaneamente le operazioni di ricerca e scavo.

Il 4 agosto 2005 in sede di consiglio regionale, in piena estate, l’emendamento dell’assessore al Turismo Fabio Granata che poteva bloccare definitivamente ogni tipo di attività della Panther e’ stato respinto.

Di fatti l’articolo 2 della legge, in cui si proteggeva la Val di Noto, è stato bocciato con 27 voti contrari e 26 favorevoli , risultato ben diverso dalla successiva approvazione della legge avvenuta qualche giorno dopo (solo 12 voti contrari su 47).

Intanto le trivellazioni della Phanter, che prima sembravano bloccate, continuano indisturbate. Ma i cittadini non ci stanno e si ribellano e si mobilitano contro questi atti che sanno tanto di sfruttamento di un territorio che ha ben altra vocazione.

Circa un anno e mezzo fa è nato un Comitato che si oppone alle trivellazione dando vita a diverse iniziative di sensibilizzazione e di lotta come la manifestazione del 5 novembre scorso che ha visto coinvolte numerose associazioni quali il WWF, Italia Nostra, Greenpeace ecc.

Il Comitato ha promosso una petizione che può essere sottoscritta direttamente on-line sul suo sito oppure si può scaricare il modulo e raccogliere le firme nel proprio comune o quartiere.

La Val di Noto ha già scelto il suo modello di sviluppo, uno sviluppo ecosostenibile, fondato su una agricoltura di qualità, sulla tutela dell’ ambiente e sulla promozione del turismo. Di idrocarburi non se ne vuole sentire più parlare.

PROTEGGIAMO IL NOSTRO PATRIMONIO CULTURALE.

SALVIAMO IL BAROCCO DEL VAL DI NOTO.

FIRMIAMO LA PETIZIONE CONTRO LE TRIVELLAZIONI PETROLIFERE

Link

Comitato contro le trivellazioni: http://www.comitatocontroletrivellazioni.tk/

PER FIMARE LA PETIZIONE:
1) ENTRARE NEL SITO CLICCANDO SUL LINK E POI SU: Continua Comitatocontroletrivellazioni

2) UNA VOLTA ENTRATI IN BASSO SINISTRA CLICCARE SU PETIZIONE
p.s se usate Mozzilla Firefox vale solo il punto 2


Per Sara

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Sara scrive:
E' Natale. L'Italia pensa alla Domus Aurea appena crollata. Nel maxi emendamento del Governo alla Finanziaria del 2006 spuntano poi anche i fondi per mettere in sicurezza i Musei e per ristrutturare per la Domus Aurea. La previsione di spesa è di 4 milioni di euro, che possono essere spesi in 15 anni, che potranno essere utilizzati per ''interventi per il restauro e la sicurezza di musei, archivi e biblioteche di interesse storico, nonche' per gli interventi di restauro della Domus Aurea''.

E' Natale. La chiesa di S.Agostino nel centro di Roma è stata chiusa e dichiarata inagibile dai vigili del fuoco per rischio crolli.

Risposta:

Spesso ci si ricorda dei nostri Beni Culturali solo quando sono in pericolo e solo se questi sono tra i più conosciuti e tra i più rappresentativi. Purtroppo non ci si ricorda di beni “minori” come la “chiesa di S.Agostino nel centro di Roma”, la quale “è stata chiusa e dichiarata inagibile dai vigili del fuoco per rischio crolli”. I fondi stanziati nel maxi emendamento del 2006 sono stati rivolti ad una situazione di emergenza. Si è aspettato che la Domus Area crollasse per finanziare quegli interventi di recupero e di restauro senza i quali non sarebbe stata mai più aperta al pubblico. E’ un dato oggettivo che i fondi alla cultura siano stati progressivamente tagliati negli ultimi anni e che nelle ultime finanziarie non ci sia stata una politica di programmazione dei restauri che effettivamente agisse preventivamente su i nostri beni in pericolo. Ben vengano i 4 mln di euro, ma credo che non siano sufficienti per risolvere i problemi di tutela del nostro patrimonio culturale “minore e maggiore”.

Il mio desiderio è che il prossimo governo preveda un'
attività di programmazione della tutela e soprattutto aumenti i fondi destinati alla cultura.


Per Leo

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Leo scrive:
Beh, prima di dare un giudizio sui progetti (comitati e non), io mi accerterei delle intenzioni dei singoli interventi. E' semplice dire bene culturale = chiesa, castello, il bel dipinto chiuso nel museo. Più difficile è identificare come bene culturale le nostre tradizioni, le manifestazioni popolari, e tutto ciò che vi ruota attorno. In particolare mi ha colpito l'esempio del viaggio dei Magi: la cavalcata dei Magi era un evento particolarmente caro ai Medici di Firenze tanto da aver lasciato segno in capolavori di Gentile da Fabriano, Benozzo Gozzoli, Botticelli. Con questo non voglio certo diminuire l'importanza dei problemi che affliggono la nostra Italia a cominciare dall'organizzazione delle Soprintendenze e della perdita quotidiana di "beni culturali"; volevo solo invitarti ad una riflessione più profonda e ad un giudizio meno frettoloso, valutando volta per volta i singoli casi.
Leonardo - Bari.

Risposta:
Non sono contrario né all’iniziativa in sé e nemmeno al finanziamento erogato. La celebrazione de “Il Viaggio dei Re Magi” sicuramente rappresenta un momento di riscoperta e di valorizzazione della nostra cultura e della nostra tradizione artistico-religiosa. Penso anche che la celebrazione del cannocchiale di Galileo Galilei, sia un evento positivo in quanto tale invenzione ha favorito molte scoperte scientifiche e un grande progresso sociale. Credo, però, che in una situazione di tagli drastici e progressivi di fondi destinati alla cultura, sia opportuno darsi delle priorità e usare al meglio i pochi fondi a disposizione. Non ne faccio una questione ideologica, né tanto meno politica, ma penso che in questa situazione sia opportuno effettuare un uso ottimale delle risorse economiche.


Invece di stanziare circa 7 mln di euro ai Comitati Celebrativi perché non si è compiuto un intervento preventivo nella Domus Area per evitare che questa crollasse?


Profilo

  • Nome: Blogger Culturale
  • Stato: Italia
  • Ho visitato il mio primo sito culturale all'età di 8 anni insieme ai miei genitori. Era il Colosseo e ne rimasi affascinato. Da allora non ho mai smesso di visitare monumenti. Ad un certo punto della mia vita ho deciso di trasformare questa mia passione in un lavoro. Mi sono iscritto ad un corso di laurea in management dei beni culturali laureandomi con il massimo dei voti. Da più di un anno lavoro nel settore culturale collezionando successi e delusioni. Essendo a contatto con diversi operatori mi sono fatto un'idea precisa. La gestione dei beni culturali, salvo pochi casi, versa in una condizione disastrosa. La mancanza di risorse, gli sprechi assurdi, le carenze organizzative e la presenza di persone incompetenti fanno si che il nostro patrimonio sia spesso mal gestito e sfruttato. In questo blog vorrei parlare liberamente di tutte le cose che non condivido e che avrei voglia di cambiare. Spero un giorno di poter essere un buon amministratore e di contribuire alla valorizzazione del nostro patrimonio o, per dirla alla maniera di P. Daverio, della nostra eredità culturale.
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